
ma il tizio più bizzarro che ho notato è stato un infermiere-furetto che ogni mezz'ora usciva beatamente dalla porta principale del pronto soccorso, attraversava la sala d'aspetto, infilava qualche moneta nel distributore e prelevava il bicchierino di cioccolata calda. sempre e solo cioccolata calda. almeno cinque volte ha ripetuto il rito, nonostante il caldo. il tutto condito da un sorriso furettesco che spalmava pacificamente a tutti gli astanti.
la persona che accompagnavo è poi stata ricoverata. ma non è la prima volta. i medici han detto che non c'è stata nessuna nuova lesione ai tessuti cerebrali, e non si spiegavano l'accaduto. nemmeno la tac ha sciolto i dubbi. in reparto l'ho guardato e in un primo momento ho creduto che lo sguardo fosse ricambiato. poi ho capito che non guardava me, ma attraverso e oltre il mio corpicione.
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