domenica 18 gennaio 2009

vulgo e divulgo

mi è capitato di guardare alla tv il programma di piero angela su michelangelo. uno dei "corrispondenti" era (ma và?) alberto angela, inviato nell'archivio del monte di pietà in roma per farci scoprire come il buon buonarroti raccogliesse i fondi necessari alla realizzazione delle sue opere. pippotto sulla nascita delle prime banche, esibizione di estratti conto d'epoca, carrellata sugli splendidi locali dell'edificio: tutto molto interessante, ma ancora nessuna notizia sulla storia che si stava raccontando. ad un certo punto, tra i reconditi corridoi dell'archivio, alberto apre due grossi tomi (ci spiega anche cos'è un tomo, pensa te) e mostra un movimento di denaro riconducibile a buonarroti (o a qualche committente, non ero attento). e bon, chiude il servizio in questo modo:

(riponendo il tomo) "ma ora basta, non vogliamo certo violare la privacy postuma del personaggio" (sorriso) (nero)

non amo gli angela, i loro programmi sono molto al di sopra della media nazionale, ma personalmente non mi piacciono. per esempio, questo servizio mi è parso una presa per il culo: ma come? vai fin lì sotto per farci capire i giri di soldi che han permesso a noi oggi di godere di opere come la pietà, il david o la sistina e parli di privacy postuma? ma porco giuda: voi angela siete un'istituzione nazionale, siete la divulgazione storico-scientifica televisiva per antonomasia, e allora... divulgate al vulgo, no? fossi io uno storico, avrei forse sorriso alla "privacy postuma", ma siccome non lo sono, sono un semplice telespettatore, mi incazzo: e perché mi sento privato di una (precedentemente promessa) informazione, e per il concetto stesso di privacy postuma, buttato lì come una battuta, ma per conto mio aberrante. ma sono certamente io che son paranoico: il messaggio subliminale (che raggiunge milioni di persone eh) che certe cose sui morti non si dicono mi pare tanto omertoso quanto al passo coi tempi. i nostri tempi, non quelli del buonarroti.

giovedì 15 gennaio 2009

buone nuove

le belle cose mi capitano tutte insieme, come le cattive. come tutte le cose, vabbè. comunque stamattina ho vinto cinquanta euri col grattati e vinci: non sono un accanito grattista, ma uno ogni tanto lo compro pure io. poco più tardi ho riagganciato su feisbuc la mia compagna di banco preferita. e ora scopro che forse[1] la mia battaglia contro gli spifferi torna ad avere un alleato: hanno infatti ripristinato[2] le detrazioni per interventi edili di riqualificazione energetica. e via così.

[1] scrivo forse perché non si sa mai, con questi qua...
[2] grazie a savohead per il link

lunedì 12 gennaio 2009

un libro a spirale

mi sento di consigliare l'ultimo libro che mi è capitato di leggere: una banda di idioti di john kennedy toole, morto suicida dodici anni prima che il suo romanzo vincesse il pulitzer per la narrativa. è un romanzo pregno di personaggi unici e irresistibili, a partire da ignatius j. reilly, ingombrante protagonista, passando per i vari jones, la signorina trixie, santa battaglia e molti molti altri. è davvero come dice la quarta di copertina dell'edizione che ho letto: "cento pagine per immergersi, pian piano, nel mondo di questo libro, e tutte le seguenti per sperare di non uscirne più." durante la lettura ho avuto l'impressione di essere risucchiato in una spirale, in un mulinello di un fiume in piena, che mi ha lentamente e piacevolmente fatto girare verso il basso, accelerando sempre più ritmo e velocità sino al culmine del magnetismo lettore/romanzo. la critica stramapalata e feroce che ignatius fa della società americana (e non) è spiazzante. davvero un gran bel libro.

"mi rifiuto di “cercare di migliorarmi”. l’ottimismo mi dà il voltastomaco; è perverso. sin dalla sua caduta, l'uomo è sempre stato in misere condizioni."