domenica 11 ottobre 2009

periodo intenso (2)

che settimana.

nel mondo di tutti il lodo alfano è stato respinto dalla consulta (a e i o u ipsilòn!). poi il nobel per la pace viene assegnato a obama (la pace pare si possa misurare anche dalle intenzioni e sulla fiducia, meno sui fatti, in questo caso). poi ancora la bindi, che riceve - per l'ennesima volta - un insulto che offende lei e tutte le donne (tutte sì, anche coloro che han votato l'insultante). e su tutto: l'ennesimo pezzo di paese si stacca dagli altri e frana su cose e persone... altro? sì, cazzo, ha chiuso paul the wine guy (so long...).

nel mio mondo è successo anche altro. in ufficio è arrivato un po' di lavoro, cose nuove, aria fresca. e poi tante richieste di preventivi, quotazioni. niente di che, se non fosse che tutto è arrivato proprio mentre io e i soci stavamo lavorando a questo e a tutta la corporate image. come se non bastasse abbiamo anche partecipato all'italian videogames developer conference: non esattamente il posto adatto per il nostro lavoro, noi non sviluppiamo games, ma è stato bello vedere le facce di quelli che s'ammazzano di codice per farti godere il videogiochino. e poi è stato utile perché finalmente ho capito il cosa-come-quando dei videogiochi in italia, la filiera ludica che va dalla vision, al prodotto finito che va sugli scaffali (quello che ti impagino e localizzo io).

lunedì 5 ottobre 2009

di corsa

da agosto scorso cerco di andare a correre con una certa regolarità, dribblando ove possibile le mie pigrizie. nessuna tabella, niente tempi: quando son stanco mi fermo, se ne ho ancora vado avanti. obiettivo semiserio: la new york city marathon 2010.

domenica scorsa ho partecipato alla deejay five non competitva. considerando che erano due settimane almeno che non correvo (le mie pigrizie hanno avuto la meglio) è andata benissimo: ho corso per almeno quattro chilometri e mezzo, camminando per gli altri cinquecento metri. ma quando ho corso ho tenuto un ritmo decente. alla fine il cronometro non competitivo ufficiale segnava 29:59. e volendo avrei potuto farmi un altro paio di chilometri in relativa scioltezza. mi sentivo bene, insomma.

lo so: che saranno mai cinque chilometri? poco, pochissimo. inversamente proporzionale all'acido lattico del giorno dopo. ma vuoi mettere la soddisfazione?