mercoledì 17 giugno 2009

muzik

è un po' (ehm.. un bel po', forse troppo...) che ascolto beatles a nastro. interi album, da revolver ad abbey road, passando per sgt. pepper e white album... e più ascolto queste perle, più mi convinco di quanto i quattro abbiano segnato la moderna musica pop e rock, e anche blues, per gli arrangiamenti innovativi, per il cantato, le parole: tracce indelebili, tatuaggi sulla pelle della musica che oggi riempie radio, tv e internet. esagero? po' èsse... come mai i beatles? colpa dell'essere umano in via di sviluppo, che me li ha fatti (ri)scoprire: un paio di anni fa, aveva tre anni il pupo, andammo in vacanza in auto con un unico cd di super hit beatlesiane. da allora è un continuo: sciloppiù, cammò millò, uichenuoghidaur, iellosammarì[1], le ascolta a oltranza, le canta a squarciagola, suscitando l'orgoglio di papà e gli sguardi sorpresi degli astanti. meglio i beatles di marco carta[2].

insomma oggi ho avuto il rigetto. basta beatles, almeno per un po'. avendo letto un paio di recensioni dell'ultimo album di un gruppo francese a me sconosciuto, tali phoenix, mi son detto "proviamolo". e mi piacciono un bel po'. prevedo (di nuovo) settimane di martellamento... chapeux!

[1] lui le canta così, ma i titoli si dovrebbero capire.
[2] questa me l'ha detta f., un diciottenne molto avanti. (se ami marco carta e questa frase ti turba molto, cazzi tuoi).

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